giovedì 18 febbraio 2016

Di come il M5S ha fatto tatticismo politico col DDL Cirinnà (fregandosene degli italiani)


Così su Twitter (trovate il link qui) ho descritto l’atteggiamento pernicioso del M5S, che, messo da parte il proprio senso civico, ha deciso di darsi al più bieco tatticismo politico.
Il DDL Cirinnà era davvero ad un passo dal diventare realtà dopo anni di lotte e discussioni. È vero, Il PD sul tema è sempre stato diviso. La colpa quindi non è solo del M5S ma anche di una certa sinistra che di sinistra ha poco o nulla ed è poco progressista. Ma le posizioni del PD erano chiare da tempo.
Proprio per questo serviva supporto esterno. I pentastellati, con Airola a tenere le fila, avevano dimostrato di essere disponibili a riporre l’ascia di guerra: la battaglia di civiltà sembrava più importante dello schieramento politico. Su queste basi (ed è bene ricordarlo) è stata costruita la maggioranza parlamentare.

Certo, l’ignavia del M5S, oltre allo slogan politico, è cosa nota. Approfittare del malcontento verso la classe politica è facile e giova alle urne, ma il risultato è un elettorato eterogeneo con idee differenti, impossibili da far coesistere in parlamento. Il movimento di Grillo sembrava, almeno sulle unioni civili, aver le idee chiare: Nel 2012, su Twitter, il leader del movimento scriveva così:

Le cose sono degenerate velocemente: prima il post a sorpresa (neanche tanto) di Grillo che concedeva libertà di coscienza sul DDL Cirinnà, poi Ariola annuncia la contrarietà del M5S alla votazione del Canguro, affossando completamente la legge. Nessuna spiegazione plausibile oltre ai vani giri di parole e supercazzole tipiche dei parlamentari grillini. Ufficialmente, la defezione del M5S è soltanto formale, gli argomenti sempre i soliti. Onestà, trasparenza.
Ma lo sanno tutti. La legge è compromessa.
Così compromessa che persino Formigoni, Calderoli e Giovanardi si sono complimentati col movimento. Personaggi di cui è manifesta la posizione contraria al DDL (e due domande io me le sarei fatte, così a naso).

“Se cambia la legge anche solo di una virgola, noi non la votiamo”, avevano minacciato i pentastellati. E il governo li ha accontentati. La legge non è cambiata.
Ma al netto di ciò che è successo, la domanda è lecita: volevano davvero votare la legge o aspettavano soltanto un passo falso del PD per poter mandare all’aria tutto? Votare una legge del genere, infatti, avrebbe scontentato buona parte del loro elettorato.
Gli conveniva? A quanto pare no.
Il M5S ha posto le logiche di palazzo davanti ai bisogni dei cittadini: un pomeriggio è bastato per far cambiare idea al movimento, distruggendo tutto il lavoro e compromettendo i rapporti con le altre realtà.

Questi dilettanti della politica hanno sfruttato la loro posizione chiave all’interno della votazione per non far nulla. Il movimento ha deciso di astenersi dalla scelta, di nascondersi dietro alla solita retorica stucchevole, senza dar prova di maturità politica. Ragionare per assoluti in politica porta proprio a questo: il nulla. La politica è compromesso. Dire un giorno: “sì, la votiamo” e il giorno dopo “magari no, ché se no i nostri elettori si arrabbiano” è sintomo di fragilità e indecisione.

A poco servono le battaglie democratiche in questo momento, se gli emendamenti sono chiaramente atti a bloccare la legge ed a snaturarla. Questo è democratico?



Questi sono gli emendamenti che volete discutere in senato? 
Che lezione di democrazia. Grazie M5S. Senza di voi...

Anche se sul blog di Grillo, sui social di Di Battista e Di Maio state cercando di creare la vostra verità, tranquilli, verrete ricordati comunque come il movimento schierato contro le unioni civili Tutto nella norma, nel mondo dei banner pubblicitari (dove tutti i politici fanno schifo e devono andare a casa). Nel mondo vero no.
Tutte queste mosse politiche che servono, in sostanza, a non perdere elettori potrebbero però farvi fare la fine dell’asino di Buridano.
L’asino di Buridano, affamato, si avvicina a due balle di fieno. Non sapendo quale scegliere, è morto di fame.

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